Quando vogliamo perdere peso in modo sano e graduale, è necessario modificare almeno in parte le abitudini alimentari e svolgere un’adeguata attività fisica. Negli ultimi anni, grazie alle innumerevoli acquisizioni delle scienze dell’alimentazione, un ruolo sempre maggiore è stato attribuito al controllo del cosiddetto picco glicemico.
Per capire bene di cosa stiamo parlando, è necessario comprendere che tutte le volte che ingeriamo un qualche cibo, il nostro livello di glucosio nel sangue (glicemia) sale e lo fa quanto più assumiamo cibi zuccherini o comunque contenenti carboidrati. Un’alta presenza di zuccheri nel sangue (un’alta glicemia) scatena la produzione di insulina, che a sua volta promuove tutta una serie di effetti metabolici tra cui la trasformazione dei carboidrati e delle proteine in grassi e l’immagazzinamento di questi nel tessuto adiposo.
Per questi motivi è evidente che chi voglia dimagrire deve prestare molta attenzione a non raggiungere mai un eccessivo accumulo di glucosio nel sangue, ovvero evitare la formazione di un alto ”picco glicemico”. Per valutare la capacità dei vari alimenti di provocare alti livelli di glicemia, è stato introdotto un parametro detto “indice glicemico” (IG) che indica, per ogni alimento, la rapidità con cui si innalzano i livelli glicemici dopo la sua assunzione.
L’indice glicemico di un dato alimento si confronta con quello di un alimento di riferimento, che normalmente è il pane bianco (o il glucosio stesso), al quale si attribuisce un indice glicemico pari a 100. Se ad esempio un dato alimento ha indice glicemico pari a 20, significa che il livello di glucosio nel sangue si innalzerà 5 volte meno rapidamente di quanto si innalzerebbe assumendo la stessa quantità di pane bianco (o del glucosio a seconda della scala usata).
In generale, gli alimenti a basso indice glicemico sono quelli molto ricchi di fibre e di acqua, quali la frutta (salvo eccezioni, tipo la banana) e la verdura, ma anche i legumi o, ad esempio, il latte e la ricotta. Da quanto detto appare evidente quanto sia importante controllare i livelli di glicemia, senza tuttavia esagerare e sempre ricordando che i fattori che intervengono nei processi metabolici sono molteplici e certo non riducibili al solo aspetto della glicemia.
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